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FOLLE STORIE DI UNA DIVERSA Mi Chiamo Mery ho 21 anni e sono rinchiusa in questo manicomio, sento urla, risate, colpi su i muri, nessuno mi capisce tra queste mura vuote come la mia anima. L'unica cosa che mi tiene compagnia e la mia bambola che mi guarda fisso con le braccia aperte e io non so cosa fare, la guardo fissa nel vuoto ferma immobile. Passano i mesi e sono ancora rinchiusa qui in questa stanza, nessuno mi viene a trovare, nessuno mi dice buongiorno o mi fa una carezza. Dopo aver camminato con la mente persa, mi ritrovo seduta sulla sedia in un angolo, la testa china e le mani congiunte come se stessi pregando, aspettando la compassione di qualcuno ma niente. Sono sola con la mia solitudine che mi pervade non lasciandomi mai e sempre li nella mia mente. Io non sono matta ma sono sempre me stessa, ma ho paura mi metto in un angolo, mi chiudo le orecchie per isolarmi e non sentire più l'inferno che sta intorno a me, cosa faccio qui non è il mio posto, io non sono matta, vorrei andare via ma ho paura, mi sento persa. Sono qui in compagnia di una sensazione che non conosco, sono preoccupata, non so cosa mi sta succendendo all'interno della mia mente, comincio a sentire delle voci a me estranee.......chi si sta impossessando di me della mia ragione? La voci aumentano e non mi lasciano sola.......oddio la pazzia è entrata nella mia testa non riesco a mandarla via e più forte di me, sono qui seduta sul letto impaurita con lo sguardo segnato dal terrore. Sono sola non c'è nessuno intorno a me seduta a cavallo della sedia con la testa china stanca di tutto e di tutti anche delle voci che sento nella mia testa. Allora dormo sperando di non svegliarmi più. Sono all'inizio della mia fine. Scritto da Dottor Nadir MALIZIA Fotografie di Ernesto Mezzera bfi afi Model Marta Moraschi
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