Left or right?

Commento

Commento da sniki su 25 Maggio 2011 a 22:32

Premessa: la SX70 è stata originariamente concepita per l'impiego di pellicole "native" con sensibilità 100 o 125 Asa; tuttavia, già con l'arrivo delle prime pellicole Polaroid 600, vennero escogitati accorgimenti per poterle in qualche modo impiegare anche con questa fotocamera. Con questo sistema, in pratica si "castra" la maggiore sensibilità della nuova pellicola mediante l'impiego di un filtro ND neutral density che oscura di due diaframmi la luce che entra in macchina per impressionare la pellicola che - appunto - essendo più sensibile abbisogna di minore luce; questo sistema a controbilanciamento finisce però col non trarre vantaggio della maggiore sensibilità della nuova pellicola.
L'altra possibilità, a parte l'intervento sul circuito elettronico di esposizione per ritararlo ad una nuova sensibilità - cosa assolutamente non agevole e laddove era possibile ottenere costosa, l'altra possibilità dicevo discende dall'osservazione del modo di operare della fotocamera e da come è costruita/concepita nel meccanismo di controllo residuo dell'esposizione (selettore compensazione sovra/sotto esposizione).
Lateralmente all'obiettivo, dal lato opposto il pulsante di scatto, c'è la finestrella dell'esposimetro: qui entra la luce che va a cadere sulla cellula di misurazione della luce che controlla il tempo/diaframma di esposizione, consentendone l'eventuale compensazione manuale attraverso la rotellina chiaro/scuro; se osservate attentamente questa rotellina (guardando nella finestrella al suo movimento) non interviene direttamente sul circuito elettrico (come sulle macchine odierne, ma la SX70 risale agli anni 70…), bensì su quello ottico-luminoso che regola la quantità di luce che va a cadere sulla cellula stessa: spostando il selettore dal punto centrale si oscura o si scopre maggiormente la superficie sensibile della cellula e per retroazione si controlla la correzione di esposizione. Volendo ad esempio la foto più scura, manovrando la rotellina verso il nero si scopre maggiormente la cellula che viene maggiormente illuminata dalla luce presente, il circuito elettronico avvertendo la maggiore luminosità (sulla cellula solamente, mentre rimane invariata la luce che cadrà sulla pellicola) compensa esponendo di meno la pellicola che risulterà così sottoesposta e quindi più scura nel risultato finale. La gamma di intervento di sovra/sotto esposizione è di circa +- 1,5 diaframmi, per cui tenendo sulla SX70 il selettore tutto spostato verso il nero (più scuro) si recupera 1 diaframma e mezzo in sottoesposizione, mentre la differenza di sensibilità delle due pellicole (tra 125 e 680 Asa) è all'incirca di 2 diaframmi e 1/3 in sottoesposizione; per cui per la corretta esposizione rimane da recuperare un altro stop di diaframma: per fare questo basta rimuovere il vetrino della finestrella dell'esposimetro, che essendo anch'esso un ND (filtro del valore di un diaframma) si presta giustapposta alla compensazione richiesta. Alla fine della fiera - per non aver capito niente di quello che ho malamente appena descritto - levando il vetrino filtro della finestrella dell'esposimetro e portando la rotella tutta sul nero, potete tranquillamente caricare la SX70 con la nuova PX680 impiegandola al pieno della sua sensibilità, se poi volete reimpiegare la PX70 rimettete tutto a posto e tutto come prima.

Commento da Claudia G su 25 Maggio 2011 a 20:45

non sono sicura di aver capito bene l'esperimento che hai fatto :O