little soul (puglia03)

Prima foto del giretto in Puglia. Che poi sono due.
Un tardo pomeriggio abbiamo preso la macchina per cazzeggiare un po' e il mio collega mi ha portato per questa strada lunghissima e tutta dritta. Un lungo rettilineo con svariati saliscendi in mezzo ai campi del Tavoliere. Secondo Google Maps ci siamo fatti una ventina di chilometri in scioltezza arrivando fino a Borgo Libertà, un gruppo di case con l'aggiunta di una torre antica (non ricordo se normanna o angioina).
In mezzo, la pianura pugliese. Che intanto è una pianura vera, non come quella padana. È una pianura vera nel senso che ci sono tantissimi punti dove lo sguardo può arrivare a chilometri di distanza, dove si può ammirare la sua piattezza enorme ed infinita. In Puglia ti rendi conto davvero di cosa voglia dire abitare in pianura.
La pianura padana, soprattutto qui nelle mie zone invece, è ormai tanto soffocata dal cemento che è praticamente impossibile andare così lontano e perdersi con gli occhi.
Ogni tanto mi sforzo di immaginare cosa doveva essere questa parte di Brianza nei tempi passati. C'era agricoltura, c'erano cascine in mezzo ai campi di cui ho fatto in tempo a vederne gli ultimi tempi quando già erano praticamente inglobate nel tessuto urbano.
Dai racconti di mia madre e dei miei zii so che un tempo in quel rigagnolo dall'acqua nera chiamato Seveso, ci nuotavano i pesci-gatto. E dopo la scuola, d'estate i bambini ci facevano il bagno.
Eppoi il viaggio in treno verso Milano: dove ora si trovano casoni popolari attaccati gli uni agli altri una volta c'erano alberi e boschi e campi. Che io non ho mai visto.
Ecco. Mi è bastato un giro in macchina in mezzo al niente a mille chilometri da casa per farmi prendere dalla nostalgia di un tempo che non ho potuto vivere.
Sicuramente era tutto più difficile, si stava peggio, era tutto più complicato, si era più poveri. Ma allora perché quando mi parlano di quei tempi tutti quanti li rimpiangono così tanto?