OPUS VI - Tempus fugit

L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ESSERE

“Chi è pesante non può fare a meno di innamorarsi perdutamente di chi vola lievemente nell’aria, tra il fantastico e il possibile” (cit. Piero Citati)
Bene e male, amore e tradimento, caso/coincidenza e scelta/decisione: nell’eterna dicotomia sentimentale che accompagna la nostra vita quotidiana vi è da un lato la realtà che preme con il suo peso e dall’altro la lievità di chi tende a distaccarsene.
Così sono pure le cose e gli oggetti che le leggi della fisica vorrebbero relegare in ambiti indiscutibili mentre trovano spesso all’interno delle stesse leggi la loro liberazione.
E ciò che oggi apparentemente può sembrare leggero acquista con il passare del tempo “peso” più o meno gravoso e profondo o, viceversa, dissolversi e volatizzarsi tra infinite metafore e contrapposizioni.