Maelstrom (Antonio Allegri guarda il cielo su Parma quando fa quasi buio)

Commento

Commento da Roderick Usher su 14 dicembre 2014 a 18:33

:D perdona la demenza della precedente risposta! Non son riuscito a trattenermi, il deterioramento delle mie cellule cerebrali è un processo irreversibile che non riesco a combattere!

Vuol dire che la tua via per sfogare (o spegnere) quel foco interiore di cui parla Michelangelo è attraverso le immagini. Hai usato la locuzione “esprimermi meglio”, che potrebbe essere un buon sinonimo di ”arte”. Infatti l'Arte altro non è se non una forma di espressione “alta”, che rispetto alla normalità risulta estremamente efficace, concentrata, potente. Infatti il poeta riesce a esprimere meglio di noi le cose che tutti noi proviamo/pensiamo, ma per le quali ci sembra di non trovare mai le parole giuste, il musicista riesce a materializzare le atmosfere, i sentimenti, in una successione di suoni, il fotografo (e così le arti visive in generale) le sublimano, cristallizzano, in un'immagine.

Per quanto mi riguarda, mi sa che sono più bravo e abituato a parlare di immagini che a produrle e, quando cerco di esprimermi attraverso quelle, inizio a balbettare paurosamente. Quindi l'invidia è giustamente ripartita! ;)

Commento da Marco Ragana su 13 dicembre 2014 a 18:21

:-D  

lo dico spesso, scatto perchè non so scrivere, mi riesce meglio esprimermi rubando la luce con i miei ferri, e rubo, non creo. fermo e colleziono attimi che scorrono davanti ai miei occhi. 

ma mi affascina chi sa giocare con le parole. e che invidia!! :-)

Commento da Roderick Usher su 13 dicembre 2014 a 14:53

-Roberto: Allora grazie davvero e punto. Però a essere solo seri (in particolare sulle mie foto) io mi sento poco serio! :)

-Marco: Uff queste richieste, e va bene...

  Sol pur col foco il fabbro il ferro stende
al concetto suo caro e bel lavoro,
né senza foco alcuno artista l’oro
al sommo grado suo raffina e rende;
  né l’unica fenice sé riprende
se non prim’arsa; ond’io, s’ardendo moro,
spero più chiar resurger tra coloro
che morte accresce e ’l tempo non offende.
  Del foco, di ch’i’ parlo, ho gran ventura
c’ancor per rinnovarmi abbi in me loco,
sendo già quasi nel numer de’ morti.
  O ver, s’al cielo ascende per natura,
al suo elemento, e ch’io converso in foco
sie, come fie che seco non mi porti?

(Michelangelo Buonarotti, Sol pur col foco il fabbro il ferro stende)

Grazie:)

Commento da Marco Ragana su 13 dicembre 2014 a 10:28

poesia.

Commento da roberto de gregorio su 12 dicembre 2014 a 17:31

qui siamo solo seri. stupenda e punto.