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Come dicevo, ho comprato il dorso instant per la Diana. Il primo impatto non è stato dei migliori: le foto sono molto lente a svilupparsi e quindi ho buttato via un caricatore perché pensavo non funzionasse...
Anche a Bussana e Triora, ho avuto qualche problema di troppo nel far venire fuori sempre qualcosa. Vorrà dire che devo prendere ancora le misure dell'aggeggio. E quale migliore occasione per prendere le misure se non una bella gita domenicale?
Infatti domani vado in quel di Padova con l'intento di vedere una mostra (e stavolta non dovremmo fare la stessa figura di Verona...) e di fare, come sempre, qualche foto.
A Padova ci sono stato qualche volta. Mio padre è nato da quelle parti, in mezzo al nulla. Ci fermavamo dai parenti ogni estate, prima di andare a Jesolo in vacanza.
Per me erano due o tre giorni di noia totale. Il mio divertimento principale consisteva nell'uccidere le mosche che caratterizzavano lo stretto portico della casa della zia di mio padre. Le mosche c'erano perché a pochi metri dalla casa c'era una simpatica stalla, con le mucche che la mattina muggiscono piuttosto rumorosamente... non come nei cartoni animati.
Poi, insomma, per me quelli sono luoghi dimenticati dagli dei, con un clima assolutamente ingestibile. A fine luglio c'è un perenne tasso d'umidità del 4000%, condito con temperature superiori ai 30 gradi. Una notte avevo talmente caldo che volevo strapparmi la pelle di dosso.
In compenso già a settembre arriva la nebbia, che si preoccupa di nascondere e celare quel nulla.
E d'inverno un freddo boia.
Il luogo poi dove nacque mio padre è fondamentalmente una strada, lunga qualche centinaio di metri, con le sue villette, la chiesa e un canale per l'irrigazione il cui nome si richiama alla “brillantezza” delle sue acque. Zero negozi. Per quelli bisogna andare in paese. Tutto attorno, campi, campi, campi e ancora campi. Praticamente il nulla. Il nulla fatto luogo. E lui nacque pure in mezzo a questo nulla, cioè in mezzo ai campi, perché i miei nonni erano poverissimi e avevano questa casupola che stava fuori da tutto, circondata solo da roba coltivata.
Non so se si è capito, ma io non amo particolarmente i luoghi dell'origine paterna. Per fortuna che la madre è di questo posto a soli venti chilometri da Milano...

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