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Io abito in una casa grande. Una villetta a schiera comprata nel 1988 direttamente dal costruttore ché mio padre lo conosceva. Venduta perché lui non sapeva bene cosa farsene (doveva diventare la sede con gli uffici dell'impresa, per questo motivo ho avuto un caminetto in camera per anni) e pagata in contanti (mi pare di ricordare) grazie all'aiuto della mia defunta nonna paterna.
E dato che ho una casa grande questo ha portato ad una “deformazione professionale” familiare. Infatti abbiamo un po' tutti la tendenza a tenere un sacco di cose inutili di cui il restante 99% dell'umanità si libererebbe dopo due giorni.
Vediamo come questa deformazione si mostra nei comportamenti del padre e della madre.
Il padre: raccatta un sacco di cose, mobili, divani, oggetti vari che poi potrebbe potenzialmente utilizzare per qualche lavoro dei suoi e, ultima novità in ordine di tempo, computer di almeno tredici anni fa comprensivi di monitor di almeno tredici anni fa.
Infatti giusto ieri mi ha portato in mansarda (praticamente 70mq di deposito e dimenticatoio) per mostrarmi questo fossile informatico, chiedermi se era collegato giusto e perché non andava. Appurato il fatto che non aveva messo l'alimentatore al monitor, ho potuto ammirare, con mio sommo divertimento, la schermata di avvio di Windows 98. Così adesso in mansarda ci sono due pc vecchi e inutilizzati. Bene.
La madre: conserva un sacco di oggettive cagate. L'ultima della lista è che conserva le fascette di carta adesiva che ti attaccano alla valigia quando fai check-in all'aeroporto.
Ma la madre ha un altro grosso problema. Lo spazio che possediamo sembra non bastarle. Me ne accorgo quando vado nel bagno di sotto, sull'attaccapanni ci sono: la mia giacca della moto, due giubbotti del padre e tutto il resto è occupato da svariati indumenti tutti della madre che rendono molto difficoltoso l'inserimento e lo scorrimento degli appendiabiti. Non paga di ciò, ammassa capi “da casa” anche sopra l'attaccapanni stesso. Oppure nella stanza degli ospiti che abbiamo trasformato in cabina armadio: sulla sedia e sulla poltrona ci sono sempre delle pile di cose, perfettamente piegate e stirate che raggiungono in alcuni frangenti anche considerevoli altezze e che per il 90% fanno riferimento alla madre. Il restante 10% possono essere cose mie, di mio padre o lenzuola o asciugamani.
Vorrei chiedere a mia madre se per caso sentisse il bisogno di un altro armadio a sei scomparti e alto quanto la parete come i due che già abbiamo, ma onestamente temo la sua risposta.
Intanto in mansarda, sul vecchio letto dei miei, possiamo trovare dei sacchi neri con all'interno alcune rarità, tipo le tute da ginnastica che mettevo alle medie o certe felpe che non metto più da almeno quindici anni.
Un giorno di questi vado di sopra e do fuoco a tutto.

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