Art & Censure

Non c’è nulla di più attraente di una porta chiusa, circondata da porte aperte che possiamo liberamente attraversare. 

La censura ha sempre esercitato il suo potere. Per l’artista rappresenta una provocazione, un invito a indagare il punto massimo fino al quale spingersi. 

In pubblicità, dove l’immagine gioca un ruolo fondamentale, la sfida ai censori è sempre aperta. E una campagna pubblicitaria censurata raggiunge a volte altissimi livelli di comunicazione. 

Gli input per un lavoro giungono nei modi e nei luoghi più inaspettati. In questo caso, un autogrill di un’ assolata strada spagnola. La copertina di un settimanale con la foto, censurata, di Oliviero Toscani. Un prete e una suora nel momento del bacio. 

Sono entrato attraverso quella porta e ho cercato di sviluppare l’idea contenuta nell’immagine, utilizzando la Polaroid. Non cerco di nascondere, non metto “bande nere”. La stravolgo nella forma, ma non nel contenuto. 

La Polaroid mi serve per ampliare, per esaltare l’idea contenuta nell’immagine originale. 

Da quella copertina ha avuto origine questo progetto che porto avanti da oltre 2 anni. Immagini di Toscani, Richardson ed altri, destinate a pubblicizzare linee d’abbigliamento, profumi o campagne di sensibilizzazione sulla condizione della donna. 

Con una caratteristica comune: sono chiuse dietro una porta.

D.P. - M.M. - G.L.V.